Ahimè passò / quel tempo e quell’età!il mio destino volge ad Occidentela notte avanza… Il rimpianto di una stagione tramontata, l’inquietudine di una stagione che tramonta, l’amore come energia e luce della vita. Sono i sentimenti che Ramazzina svolge in classiche cadenze, talvolta smorzati dall’istanza metrica, altre volte più liricamente librati, che testimoniano delicata sensibilità musicale ed esistenziale. Comunque certamente apprezzabile lo sforzo di far sopravvivere forme e ritmi sempre meno frequentati. 

______________________________________

Il primo amore

È innevato il sentier lungo la roggia
che, gorgogliando, scende la collina.
Là indugiavamo, fosse sole o pioggia,
l’uno all’altra abbracciati, e per la china
   
era un bacio furtivo. Ahimè, passò
quel tempo e quell’età! ché inaridito
è il cuore e l’ingrigita diradò
chioma senile. Con ingenuo rito,
 
  
torno a sfogliare scampoli di storia
fatalmente perduti, ove s’arrocca
l’anelito amoroso ed una ruga 
     

mi solca il cuore e affonda alla memoria.
Ma, come stilo che schermando stocca,
piaga il ricordo e il sangue non s’asciuga.       

 _____________________________________

All’amata Genny 

Sei come il cielo terso a primavera
che i colli sinuosi circonfonde
e come la rugiada mattiniera
sui calici dischiusi e sulle fronde;
 
sei come lieve brezza repentina
nei torridi meriggi in riva al mare
e come raggio sulla bianca trina
che illumina la mensa dell’altare.
 
  
Ma il mio destino volge ad Occidente,
dove dilegua il fascino suasivo
delle profane cose e, mestamente, 
     

svaniscono i miraggi all’improvviso.
Pur s’io m’adagio in queste sonnolente
plaghe serali, dardo è il tuo sorriso.

 _____________________________________

Alla mia donna

Come incupisce il mar, quando fa sera,
e, sulla spiaggia abbandonata e franta,
solo, un gabbiano stridulo si vanta
e la risacca intermittente impera;
   
così, gravosa e squallida, s’esprime
dentro le fibre l’anima dolente,
quando non sei con me, tenacemente
abbarbicata come le mie rime.
 
 
Parte di me tu sei, del mio pensiero:
giostrar di sensi o languido mistero
quando m’ispiri. Nella tua fragranza,      
 

io mi ridesto come polla viva
ed è la vita Sol, luce sorgiva.
Ma se t’ascondi, ahimè!, la notte avanza.

                                                       Enzo Ramazzina

______________________________________

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *