Il trentenne urbinate vince non solo perché in compagnia della mediocrità, ma per meriti reali, profeta non in patria che la patria riconosce finalmente profeta. L’ennesima scoperta fortunata di Caterina Caselli, incontrata nel 2009, quando Raphael Gualazzi firma con la Sugarmusic Spa di Milano un contratto discografico.

Una preparazione classica arricchita dalla frequentazione di generi assortiti, Jazz, Blues, Soul, Fusion, la collaborazione con qualificati esponenti di questi mondi, l’assunzione di sonorità  tipiche del pre-jazz e dello stride-piano, trovano sbocco in questo quasi timido e impacciato ragazzone, in uno stile personalissimo, dove la tradizione convive con le influenze più innovative. “Giunto all’attenzione del grande pubblico grazie alla cover di ‘Don’t stop’, il celebre successo degli anni ’70 della storica band Fleetwood Mac, scelta come colonna sonora dello spot televisivo di Eni, nell’estate 2010 Raphael Gualazzi si esibisce all’ Heineken Jammin Festival, al prestigioso Pistoia Blues Festival e al Giffoni Film Festival per poi debuttare in settembre al Blue Note Milano dove presenta il suo primo omonimo ep digitale contenente 4 brani, con il quale giunge alla vetta della classifica di iTunes […] Nel frattempo con il brano “Reality and Fantasy” nel remix di Gilles Peterson, entrato anche a far parte delle compilation Nova Tunes 2.2 e Hotel Costes ai vertici delle classifiche di vendita digitali in tutto il mondo, Raphael Gualazzi conquista l’air play di alcuni dei più prestigiosi network francesi e il primo dicembre debutta al Sun Side Club di Parigi, tempio della musica jazz, dove presenta il suo repertorio ai media europei”.

http://www.raphaelgualazzi.com/

A Sanremo si è esibito con il prezioso contributo del trombettista Fabrizio Bosso, superando il successo che gli ambienti addetti avevano annunciato e vincendo semplicemente tutto.

Amato Maria Bernabei

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