il maldestro tentativo di riscatto dell’immagine italiana attraverso Benigni  

Io non so quanto sia decoroso per chi esordisce con un demagogico “Viva l’Italia” andare a “scherzare” al Parlamento europeo sui poco esaltanti fatti politici di casa nostra, mettere pubblicamente in ridicolo il nostro Paese attraverso i suoi rappresentanti democraticamente eletti, per buoni o cattivi che si considerino. Se dovessi riferirmi al mondo animale, mi verrebbero in mente avvoltoi, iene e sciacalli, sempre pronti a gettarsi sulle carcasse per nutrirsene avidamente.  

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I ringraziamenti  

Si deve innanzi tutto ringraziare l’Università di Perugia (gli avalli all'”eminente figura” di Benigni ed alla sua “opera meritoria” vengono sempre dall’alto) per la presenza illustre di un buffone al Parlamento europeo. “Atteso a Bruxelles per un convegno sulla lingua italiana come fattore di unità nazionale organizzato dall’Università per stranieri di Perugia con le rappresentanze europee di Pd e Pdl, Benigni non si è limitato alla lettura dantesca ma ha esordito ironizzando sul suo infortunio e sull’annuncio delle dimissioni da parte di Berlusconi”  

(http://www.universita.it/video-benigni-parlamento-euro peo/).  

Altro ringraziamento va al preciso e professionale contributo del giornalismo, che mostra punte di preparazione e diligenza straordinarie: c’è chi sostiene che Benigni abbia letto “un cantico” della Divina Commedia  

(http://it.euronews.net/2011/11/10/con-benigni-l-italia-ritrova-il-sorriso-al-parlamento-europeo/)  

(l’opera di Dante sarà stata confusa con la Bibbia… quelle dell’Alighieri sono cantiche, non cantici!)  o che il comico abbia detto che Giuliano Amato è “l’uomo che più diffonde il sentimento nazionale oltre al Presidente Napolitano”  

(http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=42478& sez=HOME&npl =&desc_sez=),  

mentre un altro afferma che è stato Giuliano Amato a spiegare che il contributo del comico toscano al senso di orgoglio nazionale in questa fase è pari soltanto a quello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano  

http://www.ternimagazine.it/59780/cultura/luniversita-umbra-porta-benigni-al-parlamento-eu ropeo-un-trionfo-link-video.html… 

E c’è chi scrive che Benigni abbia detto “Eppure siamo un caso unico, perché da noi la Nazione è nata prima dello stato”, dimostrandosi attento a riportare fedelmente le parole del “fumigante toscano” come un negligente scolaretto dell’ultimo banco… Già quello che dice Benigni ha poco senso, figuriamoci quando viene peggiorato dall’incuria di penne sbadate e da dilettanti novizi, perché il giornalista (?) in questione si riferiva allo straripetuto granchio benignesco per cui l’Italia sarebbe l’unico Paese al mondo in cui è nata prima la cultura e poi la nazione… e lasciamo stare lo stile pietoso dell’intero articolo di Newspedia:

http://www.newspedia.it/benigni-parlamento-europeo-video/

Chi voglia divertirsi a cercare altri esempi di sciatteria, giri per la Rete e faccia attenzione, se può, a quello che legge.

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L’opinione  

Io non so quanto sia decoroso per chi esordisce con un demagogico “Viva l’Italia” andare a “scherzare” al Parlamento europeo sui poco esaltanti fatti politici di casa nostra, mettere pubblicamente in ridicolo il nostro Paese attraverso i suoi rappresentanti democraticamente eletti, per buoni o cattivi che si considerino. Se dovessi riferirmi al mondo animale, mi verrebbero in mente avvoltoi, iene e sciacalli, sempre pronti a gettarsi sulle carcasse per nutrirsene avidamente. Mi sono vergognato nel vedere il massimo consesso politico europeo ridere coralmente “di noi”. Un tempo i panni sporchi si lavavano in casa, oggi si sciorinano sotto gli occhi di tutti. La lotta di parte, o la speculazione di mercato, se preferiamo, non hanno quartiere. Basta irridere, irridere sempre, magari anche sputando su se stessi…  

“Mi è venuta addosso in Italia una persona che ha deciso di fare un passo indietro…”… Applausi e risate del Parlamento: spettacolo disonesto e turpe. Non ci sono altri italiani più degni di rappresentare l’Italia per celebrare i 150 anni dell’Unità? [1] A che titolo Benigni è stato ospite del Parlamento europeo? Mancava forse il prezzemolo all’assemblea-minestrone dei “grandi profili” della politica continentale contemporanea? “Una delle cose più alte dell’umana natura e di tutto il mondo” come goffamente, con il solito stile “dotto”, il comico toscano definisce il massimo collegio dell’Europa politica. Per quale ragione in tale sede bisognava sentire ancora una volta il nauseante sciovinismo benignesco, esibito sempre con le stesse frasette imparate a memoria e ripetute ad ogni “occasione culturale”? “Qualsiasi impero di cui si parli nel mondo è una pallida diciamo rappresentazione dell’Impero Romano”… L’Italia è l’unico “Paese dove è nata prima la cultura e poi lo Stato, ehm, la Nazione”… Sembrava di riascoltare il fanatico nazionalismo della serata del 29 Novembre 2007 su Rai Uno, visto che il comico ha una così grande varietà di argomenti e una cultura così smisurata che non sa che ripetere le quattro acca di uno sterile canovaccio pieno di  spropositi. Non c’è una volta che “il Professore” salti passaggi del genere, perle di un copione dozzinale, “scarpigliato” [2] per dirla con il genio, confezionato per ogni condiscendente uditorio. Davanti al Parlamento europeo era proprio il caso di imbandire e vantare i pregi italiani, anche quelli non rivendicabili, ostentando un provinciale, esasperato nazionalismo, quasi pezza per rattoppare un’immagine deteriorata del lustro italiano, ancor più sminuito dallo stesso incipit del saltimbanco?  Lustro non di certo rafforzato dai poco diplomatici oltraggi all’altrui prestigio, con cui il comico ha rimproverato alla Francia le ruberie napoleoniche in Italia, all’Inghilterra i prestiti ricevuti da Edoardo I e mai restituiti, all’Europa intera il non reso alle banche italiane, che a tutti hanno fatto credito.  

Se abbiamo bisogno di essere rappresentati e lodati da Roberto Benigni, altro che gloria possiamo ostentare: dobbiamo invece pensare di non avere niente di meglio da offrire, altro da sfoggiare… e dovremmo per questo essere profondamente avviliti.  

Ma è veramente così?    

Per fortuna non è mancato un messaggio del Presidente Napolitano: “L’Italia saprà serrare le fila” [3]… Vogliamo sperarlo, soprattutto se invece di essere “fili” (fila è plurale di filo) saranno “le file” agguerrite degli Italiani a lottare per il riscatto.  

Amato Maria Bernabei

«È paradossale che l’Italia, un Paese che possiede il 70 per cento del patrimonio storico e artistico di tutto il mondo debba affidarsi a un comico per raccontare quello che è successo nella storia. Questa maggioranza non vuole che personaggi come me e altri storici, che hanno trascorso tutta la vita a insegnare la storia contemporanea, abbiano la possibilità di parlare. Quando la Rai mi intervista, e lo fa spesso, poi mi manda in onda a mezzanotte quasi come se avesse paura di quello che dico. Io cerco solo di parlare della nostra storia perché ho trascorso la mia vita negli archivi e nelle biblioteche per scrivere e raccontare. Non possiamo usare la tv come unico strumento di insegnamento. Ci sono le scuole, le università; se questa maggioranza le trattasse meglio, potremmo insegnare agli italiani cosa sono stati questi 150 anni. Spesso parlo con i giovani ma devono farlo le persone che hanno gli strumenti adatti. Benigni è un grande artista ed è divertente sentirlo parlare, ma quella non è la storia» (Nicola Tranfaglia,
http://95.141.35.113/it/basilicata/matera_ariston_sanremo_trabfaglia_benigni_1999.html)

Altri pareri sfavorevoli a Benigni:

http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=33240

http://www.lettera22.info/articoli/comunicati/992-una-vergogna-tutta-da-ridere-benigni-al-parlamento-europeo.html

http://www.libero-news.it/news/865446/Benigni-uno-show-contro-Silvio-Cos%C3%AC-celebra-l-Italia-in-Europa.html

http://www.mlnv.org/main/?p=6237#comment-204


[1] http://247.libero.it/focus/19888536/7869/150-anni-unit-d-italia-benigni-legge-dante-al-parlamento-europeo/ 

[2] In luogo di “scapigliato” (serata del 29 Novembre 2007, come si può leggere nel Saggio “O Dante o Benigni” pubblicato dall’editore Arduino Sacco di Roma).  

[3] http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=169442&sez=ITALIA#; http://www.intopic.it/notizia/3243467/;

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