FIRENZE, 14 MAG 2010 – Danneggiata a Firenze l’opera ‘Silenzio: ascoltate!” di Mario Ceroli, scultura donata dall’artista a Firenze e collocata al centro della piazza Bambini e bambine di Beslan. Una o più persone, la notte scorsa, scavalcata la recinzione, hanno spinto una delle 15 statue che compongono l’opera, spezzandola in due. La statua rotta, in marmo, è quella che raffigura Roberto Benigni. A darne notizia è lo stesso Comune di Firenze.

L’opera di Ceroli, pensata per l’edizione del Genio fiorentino 2007, raffigura 15 statue di altrettanti geni fiorentini, da Dante a Leonardo, da Brunelleschi a Giotto. Quella danneggiata è posta su un gradino più basso rispetto alle altre ed è l’unica che omaggia un genio contemporaneo, Roberto Benigni, raffigurato con le braccia alzate, per ricordare la famosa immagine di quando ricevette l’Oscar per il film “La vita è bella”. Tra poche settimane, spiega il Comune, nell’area sarà inaugurata una nuova forma di sorveglianza ‘intelligente’: alcune telecamere saranno ‘avvertite’ da speciali sensori collocati sulla recinzione dell’opera nel caso che qualcuno la oltrepassi. A quel punto le telecamere zoomeranno sul volto della persona in modo da renderne possibile il riconoscimento e inizieranno a seguirne i movimenti. Il sistema è già funzionante per controllare la statua del Nettuno dell’Ammannati, il cosiddetto ‘Biancone’, in piazza della Signoria, più volte oggetto di atti vandalici (ANSA).

Vedi pure:

           http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/foto_del_giorno/2010/14-maggio-2010/vandali-benigni-1703021700402.shtml

Noi siamo contro qualunque atto di vandalismo, ma quanto accaduto dimostra che il Ceroli ha oltrepassato la misura, e l’Ansa, che allude al comico toscano come a un “genio” contem-poraneo, ricalca la dabbenaggine di chi colloca un Benigni qualunque (sia pure “su un gradino più basso”) accanto a Dante, Leonardo, Giotto, Masaccio ecc. Da vergognarsi, sia per il vandalismo che per la stupidità che l’ha provocato.

Amato Maria Bernabei

Apri e salva: La stupidità umana (dal poema polemico-satirico inedito “L’infinito piatto”)

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