“Il Risorgimento ha fatto liberare l’Europa oppressa”?
«I nostri tre padri, bisogna leggere una cosa de, de, le tre personalità, Cavour, Mazzini e Garibaldi, che Cavour, come lo sappiamo, diciamo così, abbiamo avuto in quel periodo, ma eravamo i primi nel mondo, il Risorgimento italiano altro che primavere, al, a, ha fatto liberare tutta l’Europa oppressa, un, ma, ma, eravamo proprio, ‘nsomma, siamo, una cosa straordinaria»! (Roberto Benigni, Discorso al Quirinale 17/03/2012; http://www.youtube.com/watch?v=crmSxF_i5B8)

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Cerimonia conclusiva delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia (incontro denominato ‘Bilancio e significato delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia’): non poteva mancare il più illustre esponente della cultura contemporanea, il luminare Roberto Benigni, invitato al Quirinale nientemeno che da Giuliano Amato, come avverte lo stesso comico che, come al solito, offre un saggio della sua schietta italianità attraverso i suoi ordinati e profondi concetti e la sua purissima lingua: «I nostri tre padri, bisogna leggere una cosa de, de, le tre personalità, Cavour, Mazzini e Garibaldi, che Cavour, come lo sappiamo, diciamo così, abbiamo avuto in quel periodo, ma eravamo i primi nel mondo, il Risorgimento italiano altro che primavere, al, a, ha fatto liberare tutta l’Europa oppressa, un, ma, ma, eravamo proprio, ‘nsomma, siamo, una cosa straordinaria»! (Roberto Benigni, Discorso al Quirinale 16/03/2012; http://www.youtube.com/watch?v=crmSxF_i5B8).

Qualcuno mi dovrà spiegare a che titolo Benigni-prezzemolo è invitato a celebrazioni del genere, in consessi del genere. Evidentemente per il “decoro” di cui riveste l’Italia con la sua precaria cultura e con la sua ormai trita goffaggine comica, nonché per le sue demagogiche e sentimentalistiche trovate declamatorie! È possibile che non esistano personaggi più alti per illustrare la nostra immagine? È possibile che si debba sempre considerare la gente ottusa e venderle il prodotto più adatto ad imbonirla e non quello di migliore qualità?
Mi piace rilevare il colpo di sonno che coglie il Presidente Napolitano mentre Benigni legge la poesia di Trilussa: unica schietta e significativa reazione di fronte al comizio di Benigni (minuto 16,46 del filmato http://www.youtube.com/watch?v=crmSxF_i5B8).

Inutile a questo punto ripetere quanto è stato detto in mille modi e con mille dimostrazioni nelle tante schede di questo sito dedicate al più incomprensibile mito dei nostri tempi.

Teniamoci pure caro e stretto quello che evidentemente meritiamo!

Amato Maria Bernabei

 P.S. Chi vuole divertirsi (o scandalizzarsi) si intrattenga ancora con il sommo stile benignesco attraverso alcune affermazioni tratte dall’orazione “memorabile” tenuta dal comico al Quirinale:

“Nella Gazzetta Ufficiale quando è morto Vittorio Emanuele è stato dedicato trenta pagine”

“Mazzini che si vestiva da donna perché sarebbe ucciso…”

“Pio II, il famoso Papa Enea Piccolomini, quello in cui c’era il famoso detto che prima non lo considerava nessuno e quando era Papa no, quan… ‘quand’ero Enea nessun mi conoscea; adesso che son Pio tutti mi chiaman zio”

“La prima guerra mondiale c’erano scritti di Emilio Lussu…”

“Nel 1921… abbiamo un’idea straordinaria che dobbiamo essere orgogliosi in tutto il mondo e che ha preso una vastità in tutto il mondo: l’idea del milite ignoto, del colonnello Douhet, che ha col parlamento che per una volta hanno votato all’unanimità di tumulare la salma di un giovane soldato sconosciuto, con una cerimonia straordinaria… una delle cerimonie più meravigliose del mondo e l’abbiamo inventato noi”

“Il poeta si chiama Trilussa e l’ha scritta nel 1938; aveva il problema di essere ariano o no, qualcosa o qualcuno che voi vedrete”

“C’è voluto tutto questa morte e tutto questo amore…”

“Grazie, viva l’Italia!”

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